Bengt Lindström (3 settembre 1925, Comune di Berg - 29 gennaio 2008) era un artista svedese.
Dal 1947 il pittore visse e lavorò fra la Svezia e la Francia. Nel 2003, dopo essere stato colpito da una paralisi agli arti che lo costrinse in una sedia a rotelle, tornò definitivamente nella sua terra natale., Lindstrom frequentò i corsi alla Scuola d’Arte di Stoccolma diretta da Isaac Gruenewald (allievo di Henri Matisse), poi all’Accademia di Belle Arti di Copenaghen, poi all’Art Institute di Chicago e infine presso gli atelier di Fernand Leger e di Andre’ Lohte a Parigi nel 1947-48.
Le sue prime tele, erano prettamente ritratti ed autoritratti quindi opere figurative.
Nel 1954 a Stoccolma presentò la sua prima mostra personale, a cui ne seguiranno oltre 70 tra Parigi, Roma, Milano, Bruxelles, Washington, Lisbona, Copenhagen e Barcellona. L’artista svedese partecipò a numerose esposizioni collettive in Francia ed all’estero.
Lo stile di Lindstrom si precisò in modo graduale verso la fine degli anni ’50, quando iniziò ad utilizzare dei grandi secchi di colori puri, con la tela tesa su un telaio e posata a terra; l’artista eseguì delle opere densamente materiche, era quasi scultura nella pittura.
Nel ‘62 partecipò alla seconda esposizione della Nuova Figurazione che si tenne a Parigi e due anni più tardi espose con il gruppo Nord-Sud.
Nell’arco di svariati anni il pittore svedese realizzò una galleria di ritratti di scrittori e di filosofi. Dipinse dei paesaggi ispirati dai ricordi della natura rude della Svezia del nord, dei personaggi delle mitologie scandinava e lappone.
Negli anni ’80 realizzò delle piccole sculture che poi dipinse.
Negli anni ’90 soggiornò a lungo a Milano, dove espose presso la galleria San Carlo e a Roma presso la galleria L’Indicatore.
Nel 1993 i “Grandi vetri” di Murano sono presentati contemporaneamente in Italia e in Svezia.