Toti Scialoja (Roma, 16 dicembre 1914 – Roma, 1 marzo 1998), è stato un pittore e poeta italiano. È stato definito artista originale e poliedrico. Dopo un periodo espressionista, si è orientato verso un linguaggio pittorico astratto-concreto con una forte carica materica. Parte rilevante della sua attività è stata dedicata al teatro, per cui ha collaborato con scrittori, musicisti, registi e coreografi d'avanguardia. Dal 1961 ha iniziato un'attività originale di poeta, dedicata in parte ai bambini, creando nonsense e limerick e illustrando le sue stesse poesie. È stato docente e direttore dell'Accademia di belle arti di Roma, dove ebbe come allievi molti artisti contemporanei, quali Mario Ceroli, Pino Pascali e Jannis Kounellis, che spesso lo hanno ricordato come un importante ispiratore del loro percorso artistico.
Nel 1940 realizzò la sua prima mostra personale a Genova.
Successivamente, si dedicò anche al teatro; nel 1943 il suo allestimento de "L'opera dello straccione di John Gay" venne proibita dalle autorità fasciste. Durante la guerra e prima di partecipare alla Resistenza espose a Roma con Giulio Turcato e Emilio Vedova.
Furono gli anni '50a che videro una svolta della sua arte, che trovò definitivamente la sua strada nell'astrattismo informale.
Partecipò alla Biennale di Venezia nel 1950, 1952 e 1954. Fra il 1955 e il 1965 viaggiò e soggiornò in America e a Parigi, espose alla Galleria Viviano a Manhattan raggiungendo fama e notorietà internazionale ed entrando in contatto con gli altri protagonisti dell'espressionismo astratto, stringendo amicizia con, fra gli altri, Mark Rothko e Willem de Kooning.
Partecipò ancora nel 1964 alla Biennale di Venezia e nel 1966 realizzò una personale alla Galleria Marlborough.
Nel corso degli anni '70 Scialoja attraversò una lunga fase di pausa e riflessione pittorica alla quale corrispose, invece, un'espansione e una grande vitalità a livello poetico, per riprendere con incredibile vigoria ed ispirazione dal 1982 sino alla morte. Pare che questa nuova illuminazione sia stata dovuta alla visione da parte dell'artista dei dipinti di Goya al Prado; infatti Scialoja dipinse nel 1983 un notevole San Isidro da Goya.
Ritornò con grande successo alla Biennale nel 1984 con una sala personale. In quest'ultima fase della sua vita si collocano le sue opere considerate di più felice realizzazione. Nel 1991 gli venne dedicata una grande antologica alla Galleria nazionale d'arte moderna di Roma e una mostra dei suoi disegni per bambini, già presentata a Bologna nella Galleria d'Arte Moderna, venne aperta nelle sale del Palazzo delle Esposizioni.