Felice Nittolo (Capriglia Irpina, 1950) è un artista italiano.
Dopo aver studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, nel 1968 si trasferì a Ravenna per amore del mosaico e non a caso è uno dei più importanti protagonisti dell’arte musiva contemporanea. Nel panorama artistico nazionale e internazionale si è fatto notare per una serie di proposte provocatorie come “A-ritmismo” del 1984 e “Nuova Tradizione” del 1992.
Sin dai primi significativi esordi all'inizio degli anni ‘70, ha saputo imporsi alla critica ed agli storici sapendo modificare a fini espressivi la tecnica tradizionale del mosaico conducendola ben oltre i suoi limiti e aprendo lo sguardo verso soluzioni tecniche e prospettive espressive decisamente originali e inedite.
La sua prima personale fu realizzata nel 1970 al Circolo della Stampa di Avellino e curata dallo storico Goffredo Raimo.
Nittolo è un artista che usa prevalentemente il mosaico come mezzo d'espressione, ma fa interagire il suo lavoro con altre differenti tecniche come la pittura, la scultura, l'installazione ambientale, l'arte vetraria, la ceramica, il design, la fotografia e la scenografia. La sua attività espositiva è ricchissima sia in Italia che all’estero, inoltre sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero, dal MAR Museo d’Arte della città di Ravenna, all’Art Museum di Seattle e dal Museo Nazionale di Ravenna, al Museo d’Arte di Kawagoe in Giappone.
Nel 2018 è stata inaugurata “Sacra Famiglia”, un’installazione site specific di un Presepe che galleggia sopra l’acqua dell’antico mosaico pavimentale nella cripta della chiesa di San Francesco a Ravenna. È costituito da tre sculture in mosaico, che rappresentano appunto la Sacra Famiglia abbozzata in tre sagome ricavate da sfere, che simboleggiano la regolarità assoluta.
Una delle sue ultime istallazioni è stata “Emergenze. Mosaici nella Bologna delle acque”, inaugurata il 14 gennaio 2020 e che è rimasta allestita fino al 9 febbraio dello stesso anno, visibile dalla famosa Finestrella di via Piella a Bologna. Quest’installazione prevedeva sfere in mosaico che affioravano dall’acqua invadendo il Canale di Reno e creando così un coro armonico ed armonioso composto da migliaia di tessere differenti tra loro.
