Germano Sartelli (Imola, 1925 – Imola, 2014) è stato uno scultore italiano.
Dopo aver frequentato un corso di intaglio del legno tenuto negli anni ‘30 e ‘40 da Gioachino Meluzzi, Sartelli si dedicò con passione alla scultura aprendo un atelier nel piccolo borgo di Codrignano. La firma delle sue opere è da sempre l'utilizzo di materiali riciclati che vanno dalle pagine di giornali, a fili metallici e legname.
La sua prima mostra nel 1958, fu organizzata da Dino Gavina al Circolo di Cultura a Bologna con presentazione di Maurizio Calvesi.
Nel 1962 gli venne conferito il premio per la scultura dal Ministero della Pubblica Istruzione e nel 1964 espose alla XXXIIesima Biennale di Venezia a cui fecero seguito numerose altre mostre personali e collettive.
Negli anni ‘50 diede vita a un progetto presso l'Ospedale psichiatrico provinciale Luigi Lolli di Imola per insegnare pittura ai degenti, le cui creazioni furono esposte in una mostra a Imola nel 1954: era la prima volta in Italia. L'esperienza pioniera dell'arteterapia è stata narrata anche in un documentario del 2006.
Nello stesso anno della sua morte, il 2014, uscì il film documentario scritto e diretto da Paolo Fiore Angelini “Germano Sartelli. La forma delle cose, conversazioni nel quale l’artista si racconta”.
Si sono occupati della sua opera, tra gli altri, Maurizio Calvesi, Andrea Emiliani, Claudio Spadoni e Roberto Daolio. Il fondo archivistico è conservato al Museo San Domenico di Imola.