Hans Hartung (Lipsia, 21 settembre 1904 – Antibes, 7 dicembre 1989) è stato un pittore tedesco naturalizzato francese.
Studiò filosofia e storia dell’arte all’Akademie der Bildenden Künste di Lipsia e in seguito di Dresda per poi trasferisce a Monaco per studiare con il pittore Max Doerner.
Nel 1932 si spostò a Parigi dove incontrò Alexander Calder, Vasily Kandinsky, Joan Miró e Piet Mondrian; qui espose i suoi primi lavori al Salon des Indépendants. Durante la Seconda guerra mondiale entrò nella Legione straniera e a guerra ultimata tornò a Parigi e assunse la cittadinanza francese.
Dopo essere rimasto inattivo per sei anni, partecipò a numerose mostre collettive con opere caratterizzate da ampie fasce colorate sovra dipinte con strisce e segni calligrafici.
Negli anni sessanta iniziò ad inserire nelle sue opere elementi tridimensionali.
La sua prima personale fu nel 1947 e inaugurò la Galerie Lydia Conti di Parigi.
Tra il 1955 e il 1964 partecipò varie volte a importanti manifestazioni internazionali quali Documenta e Kassel. Ricevette il Guggenheim International Prize nel 1956 e il Gran premio per la pittura della Biennale di Venezia nel 1960.
Nel 1976 pubblicò le proprie memorie e l’anno seguente entrò a far parte dell’Académie des Beaux-Arts di Parigi. Sempre in quell’anno tenne la prima mostra di fotografie al Cercle Noroit, Arras, mentre il Centre Georges Pompidou ne organizzò una dedicata alle sue incisioni e litografie poi esposta in altre sedi in Francia nei quattro anni seguenti.
Nel 1981 la Städtische Kunsthalle Düsseldorf, la Staatsgalerie Moderner Kunst di Monaco e la Henie-Onstad Foundation di Oslo presentarono un’ampia retrospettiva della sua opera dopo l’assegnazione del primo premio intitolato a Oskar Kokoschka assegnato dal governo austriaco. Nel 1985 è presentata un’altra retrospettiva al Grand Palais di Parigi.