Leonardo Dudreville (Venezia, 4 aprile 1885 – Ghiffa, 13 gennaio 1976) è stato un pittore italiano, fra gli iniziatori del movimento artistico del Novecento nel 1922 a Milano nonché esponente di spicco dell'iperrealismo italiano durante il ventennio.
All'età di nove anni perde un occhio giocando con la balestra. Nonostante a nove anni perse un occhio giocando con una balestra, si dedicò alla pittura.
Nel 1902 Dudreville interruppe gli studi classici e cominciò a frequentare l'Accademia di Brera a Milano, dove entrò in contatto con l'ambiente divisionista lombardo.
Qualche anno più tardi si recò a Parigi dove conobbe Severini e Modigliani, ma dopo sei mesi, rimasto deluso dall'ambiente parigino, tornò in Italia.
Le sue prime opere erano di impronta divisionista e fu proprio con queste che entrò a fare parte della cerchia di artisti di Alberto Grubicy, che in precedenza non aveva accolto Umberto Boccioni. Il rapporto con Grubicy gli permise di esporre nella sua Galleria di largo Cairoli.
Negli anni 10 del ‘900 fu interessato al ritmo e per questo si avvicinò al Futurismo, del quale apprezzava anche il rapporto con il colore.
Tra il 1913 e il 1914 fondò il gruppo "Nuove Tendenze" in cui coinvolse anche Funi e Antonio Sant'Elia. Il sodalizio però, era destinato ad avere vita breve, tant’è che si sciolse dopo l'unica mostra presso la Famiglia Artistica di Milano nel 1914.
Intorno al 1916 si verificò una svolta decisiva nel suo lavoro di Dudreville, infatti abbracciò un tipo di realismo espresso in modo chiaro, quindi una pittura sempre più obiettiva e mimetica.
Nel 1920 firmò il "Manifesto contro tutti i ritorni in pittura". Nel 1922, condivise la genesi del gruppo "Novecento". Se ne staccò dopo la Biennale di Venezia del 1924.
Durante gli anni '30 continuò a dipingere in disparte. Espose alla Quadriennale di Roma e tenne due personali a Milano: nel 1936 presso la Galleria Dedalo, nel 1940 alla Galleria Gian Ferrari.
Nel 1942 si trasferì a Ghiffa, sul Lago Maggiore dove proseguì la sua ricerca realista che ha come soggetti prediletti le nature morte, i paesaggi e i ritratti.